Nola, 16 giugno 2012 – Al via la sagra dei gigli di Nola. Partirà questa sera il collaudo di quattro delle nove macchine a spalla con l’alzata dei gigli spogliati. Uno dei gigli, quest’anno sarà dedicato ai caduti di Nassiriya e la serata inaugurale del prossimo 19 di giugno vedrà la partecipazione di autorità civili, religiose e militari per commemorare i caduti alla presente di loro parenti. Interverrà anche Don Luigi Merola, prete anticamorra dell’associazione a Voc d’è creatura. Inoltre, la canzone del giglio legata all’alzata del 24 giugno sarà dedicata ai valorosi caduti. La festa dei gigli di Nola si appresta ad avviare la candidatura per il riconoscimento UNESCO. Eppure non più tardi di alcune settimane fa era partito l’appello di un altro prete anti camorra, don Aniello Manganiello che aveva chiesto che la festa dei gigli a Nola come a Barra fosse abolita: “Non ha nulla di religioso”, aveva ribadito il parroco ai nostri microfoni, “è una festa pagana e soprattutto è un mezzo per la camorra che può racimolare danaro: in nome di San Paolino vengono raccolti soldi che poi finiscono ai clan. Tutto questo è immorale”. Don Aniello aveva fatto appello allo stesso vescovo nolano Beniamino Depalma che per tutta risposta aveva sottolineato di non poter condividere l’accusa generalizzata di don Aniello Manganiello verso un intero popolo, verso un’intera città che attraverso la festa vuole ogni anno ripromettersi di essere migliore. «Non nego che purtroppo questa nostra terra sia inquinata da logiche di malaffare che possono contaminare anche i luoghi in cui viene vissuta la religiosità: ma non posso comunque condividere quanto ha chiesto don Aniello. Un appello quello del parroco Manganiello caduto dunque nel vuoto, anzi peggio, considerato generalizzato e accusato a sua volta di calunnia.
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